NEWSLETTER: Febbraio 2009

NEWSLETTER LIZARD
NUMERO 2 - FEBBRAIO 2009

Gentile [NAME],

Questo mese abbiamo deciso di proporvi un caso del mese e di suggerirvi una lettura interessante "Idee strampalate che funzionano", di Robert Sutton.

IL CASO DEL MESE

(di Sergio Zanfrini)

 

Come spesso accade durante l’addestramento il primo a salire in pedana è l’acquirente. Siamo in uno studio odontoiatrico  e il paziente è il titolare. Non trattandosi di una visita normale rimandiamo l’eventuale anamnesi a dopo per non essere influenzati da eventuali notizie particolari.

Procediamo con il solito protocollo: Denti a contatto, arcate svincolate, occhi chiusi ad arcate svincolate, sottraendo ad ogni passaggio un’informazione. Il nostro mantiene sempre lo stesso atteggiamento, un paio di kg. di squilibrio ed un torsione, non esagerata, ma costante nella stessa direzione.

Il dottore mi informa che sta effettuando un trattamento di ortodonzia linguale – per i non addetti ai lavori con gli attacchi sulla parete del dente a contatto con la lingua – e vuole provare quale risposta dia l’apparecchio.

Premesso che a metà trattamento generalmente c’è poco da vedere, non conoscendo le condizioni iniziali, lo accontento.

Stessa torsione, squilibrio ponderale raddoppiato.

Ripetiamo l’esame senza apparecchio ad arcate svincolate e, verso metà esame, noto una specie di sobbalzo e un cambiamento di assetto (ecco perché l’esame va fatto da una persona esperta: quello che è successo è registrato nei grafici, ma se non lo si va a cercare…). Gli chiedo se ha deglutito e mi risponde che ha cambiato la posizione della lingua perché gli davano fastidio gli attacchi.






















Come potete osservare la linea verde che rappresenta la posizione antero posteriore ha un netto arretramento verso metà dell’esame.

Ripetiamo l’esame posizionando la lingua in maniera che non abbia più interferenze con gli attacchi e sparisce la torsione e c’è un perfetto riallineamento.

Certamente la nostra analisi dovrà continuare riguardo alla parte stabilometrica ma quello che volevo sottolineare sono elementi fondamentali:

·  Ricordare che TUTTO può influenzare la postura

·  Cercare SEMPRE l’ ARMONIA nell’oscillazione della persona

·  Osservate attentamente quello che succede all’oscillazione: scatti improvvisi, “sbandate”.

Quello che credo di poter concludere nel caso in oggetto è che, a terapia terminata,bisognerà verificare che non siano stati acquisiti atteggiamenti di postura linguale in grado di rovinare il lavoro ortodontico.

IDEE STRAMPALATE CHE FUNZIONANO

Robert I.Sutton, autore de Il metodo antistronzi, propone un decalogo di idee strampalate da applicare al lavoro per stimolare la creatività e l'innovazione nel mondo del lavoro. Al di là del titolo ironico e di un approccio davvero adatto ad ogni tipo di lettore, Sutton descrive una serie di casistiche e di metodi per approcciarsi al lavoro in modo aperto e stimolante. Un'ottima occasione di riflessione per tutti.

"...Se il déjà vu è la sensazione di aver già vissuto un'esperienza anche quando è completamente nuova, vu ja de significa comportarsi come se un'esperienza fosse nuova pura avendola vissuta centinaia di volte.
...Quale che sia l'approccio, la mentalità vu ja de è la capacità di cambiare continuamente opinione e punto di vista.
...Significa pensare in maniera positiva agli aspetti che vengono normalemnte ritenuti negativi e viceversa.
...Significa non attraversare la vita con il pilota automatico innestato..."






(Fonte: www.lizardmed.eu)